"La Primavera" si apre in modo gioioso il canto degli uccelli e lo scorrere del torrente è interrotto dal rombo di un tuono, ma l'atmosfera di festa riprende ben presto.
Antonio Vivaldi fu tra i compositori più prolifici ed innovativi dell'età barocca. Condusse un'esistenza agiata ed intensa, che si concluse però in povertà e solitudine.
Nacque a Venezia nel 1678. La Venezia del fine '600 era un fiorente centro musicale. Il padre di Antonio era violinista nell'orchestra della basilica di San Marco e Vivaldi fu fin da subito immerso nel mondo della musica. Non appena dimostrò interesse per questa arte, il padre si dedicò alla sua educazione insegnandogli il violino e il clavicembolo. Da ragazzo Vivaldi continuò i suoi studi musicali, ma le modeste condizioni economiche della famiglia lo indussero a entrare in Seminario.
L'anno della sua ordinazione sacerdotale coincise con l'affermazione di Vivaldi come musicista. Capitava talvolta che all'improvviso smettesse di celebrare la Messa, perché raggiunto da ispirazione creativa. Si recava in Sacrestia, scriveva la sua musica e poi ritornava all'altare. Fu redarguito per questo e per punizione gli fu proibito di celebrare messa in futuro. Detta punizione fu per Vivaldi estremamente utile, essendo il sacerdozio per lui un vero ingombro. Divenne infatti insegnante di violino al Conservatorio della Pietà. Nonostante fosse sacerdote, Vivaldi consacrò la propria esistenza alla musica. Ha lasciato in eredità una vasta opera compositiva, tra cui oltre 550 concerti.
E' arrivata!
Sorge il sole sul monte, è primavera.
Apri gli occhi e ammira la natura.
In un istante la terra è fiorita,
nel cielo il vento soffia e prende vita,
la bella collina di bianco s'è vestita.
Apri gli occhi e ammira la natura.
Sorge il sole sul monte, è primavera.
E’ primavera
Tutta la natura si risveglia e mentre il suolo si libera dal gelo invernale, le erbe si affrettano a fiorire prima che la cupola del verde degli alberi si chiuda sul bosco e le privi di luce.
Così dal suolo cosparso di foglie spuntano i primi colori dei mughetti, delle viole. Nell’interno degli alberi la linfa sale fino ai germogli che spingono le sottili squame chi li hanno finora protetti e sbocciano. Sembra che la fretta abbia invaso il bosco.
Tutto si spinge verso la luce, quella luce che è vita: a metà aprile il ciliegio è ricoperto da grappoli di fiori bianchi, l’acero è pieno di boccioli vermigli. A maggio la febbre della primavera tocca il suo culmine. Il suolo è tappezzato da campanule gialle, gerani selvatici, da margherite. Gli alberi si ricoprono rapidamente di foglie.
Anche gli animali iniziano una nuova vita. Chi durante l’inverno era rimasto in letargo come l’orso, si desta dalla tana: è magro, irritabile, sente prepotente il bisogno del cibo. A frotte ritornano gli uccelli migratori, i rettili riprendono a strisciare in cerca di preda, e gli insetti, nella maggioranza dei casi, completano la loro formazione.
LA PRIMAVERA NELL'ARTE
Il giardino, iris di Claude Monet
Primavera di Giuseppe Arcimboldo
Albicocchi in fiore di Vincent Van Gogh
cara maestra elena adesso è la fine della scuola ti voglio un mondo di bene e spero che ti ricorderai e di me CAMILLA e ti conosco da 7 lunghi anni fra poco anche 8 tvb
RispondiEliminaAnch'io ti voglio bene! Ciao bellissima
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