domenica 6 novembre 2016

I giorni dell'autunno



I giorni dell’autunno.
(Marco Ramello)

Nei giorni dell’autunno cambiano i colori
gli alberi sentono che il freddo viene fuori
l’estate è ormai finita, ma un di’ ritornerà
e intanto noi vediamo che si fa.

Soffia il vento da lontano
su teniamoci per mano
questo è il canto dell’autunno
senti il vento vola e va …

Iuh – uh                 iuh – uh –uh
Iuh – uh                 iuh – uh –uh

Nei giorni dell’autunno si senton nuovi odori
di noci e di castagne si scoprono i sapori
le foglie sopra i rami sono cadute già
e anche un po’ più spoglia è la città.

Nei giorni dell’autunno si scoprono i lavori
che non si posson fare se non si resta fuori
nulla si può sprecare se ognuno lo vorrà
la fantasia poi ci aiuterà.


giovedì 20 ottobre 2016

Linee



Retta - semiretta - segmento

  • Una retta è una linea che non ha né origine né fine, prosegue all'infinito in tutte e due le direzioni.
  • La retta si indica sempre con una lettera minuscola dell'alfabeto (a, b, c, d,...).
  • La semiretta è una linea che ha origine in un punto e prosegue all'infinito in una sola direzione.
  • La semiretta ha quindi un inizio ma non una fine. Il punto d'inizio si indica con una lettera dell'alfabeto maiuscola (A, B, C, D,...).
  • Se traccio un punto su una retta do origine a due semirette che iniziano dallo stesso punto.
  • Se traccio su una retta due punti ottengo un segmento, cioè una parte di retta compresa tra due punti.



Rette parallele-incidenti-perpendicolari

  • Due rette sono parallele se non hanno nessun punto in comune, perché mantengono sempre la stessa distanza.
  • Due rette sono incidenti quando si incontrano in un punto. 
  • Due rette incidenti si dicono perpendicolari quando incontrandosi formano 4 angoli congruenti retti 


Qui di seguito troverete un divertente esercizio interattivo sulle linee. Cliccate sulla scritta

mercoledì 12 ottobre 2016

Alfabeto inglese



Ecco la corretta pronuncia delle lettere in inglese, per un corretto spelling delle parole.

domenica 29 maggio 2016

Il fiume dalla sorgente alla foce



Il fiume è un corso d’acqua perenne che ha origine da una sorgente la quale può essere alimentata dall’acqua proveniente dallo scioglimento di un ghiacciaio o dalle piogge.
Il fiume di solito scorre in superficie, tuttavia possono anche esserci fiumi sotterranei. Dalla sorgente, situata per lo più in montagna, il fiume comincia la sua discesa all’interno di uno spazio delimitato chiamato alveo o letto fino a raggiungere la valle, una parte di territorio caratterizzata appunto da un corso d’acqua che ne determina anche l’erosione e, dunque, la morfologia.
Durante il suo tragitto, il fiume viene alimentato da diversi affluenti più piccoli fino a raggiungere il mare dove è situata la foce.

martedì 24 maggio 2016

Animal Song



Lyrics:
Stomp like elephants! 
Let's go to the zoo. 
And stomp like the elephants do.
Let's go to the zoo.
And stomp like the elephants do.

[Stomp around the room like elephants.]

Jump like kangaroos. 
Let's go to the zoo.
And jump like the kangaroos do.
Let's go to the zoo.
And jump like the kangaroos do.

[Jump around the room like kangaroos.]

Swing like monkeys. 
Let's go to the zoo.
And swing like the monkeys do. 
Let's go to the zoo.
And swing like the monkeys do.

[Swing around the room like monkeys.]

Waddle like penguins. 
Let's go to the zoo.
And waddle like the penguins do.
Let's go to the zoo.
And waddle like the penguins do.

[Waddle around the room like penguins.]

Slither like snakes. 
Let's go to the zoo.
And slither like the snakes do.
Let's go to the zoo.
And slither like the snakes do.

[Slither around the room like snakes.]

Swim like polar bears. 
Let's go to the zoo.
And swim like the polar bears do. 
Let's go to the zoo.
And swim like the polar bears do.

[Swim around the room like polar bears.]

Let's go to the zoo.
And dance like the animals do. 
Let's go to the zoo.
And dance like the animals do.

venerdì 29 aprile 2016

L'uomo di Cro Magnon



L’Uomo di Cro-Magnon deve il suo nome a Crô-Magnon, una località della Francia in cui venne ritrovato il primo esemplare fossile. 
A questa forma fossile di uomo appartengono i più antichi rappresentanti di Homo sapiens sapiens, la nostra specie, che comparvero circa 45 000 anni fa.

L'uomo di Neanderthal



L' Uomo di Neanderthal  è un ominide strettamente affine all'Homo sapiens, che visse nel periodo paleolitico medio, compreso tra i 200 000 e i 40 000 anni fa.
Prende il nome dalla valle di Neander, in Germania, dove vennero ritrovati i primi resti fossili
Fu un "Homo" molto evoluto, capace di fabbricare numerosi utensili in selce, legno e osso. Realizzava anche le punte delle lance, che usava per cacciare grossi animali, come i mammut, le renne e i rinoceronti lanosi. 
Convissuto, nell'ultimo periodo della sua esistenza, con lo stesso Homo sapiens, l'Uomo di Neanderthal scomparve in un tempo relativamente breve.

giovedì 14 aprile 2016

I fossili



Un fossile è ciò che resta di un animale o una pianta vissuta moltissimo tempo fa. 
Quando animali e piante muoiono, i loro corpi di solito si distruggono o vengono mangiati da altri animali, e dopo un po' di tempo non resta più nulla. Ma a volte alcune parti del corpo si conservano, e possono essere scoperte molto tempo dopo.
Dai fossili possiamo imparare molte cose su animali e piante vissuti molto tempo fa. Sappiamo che i dinosauri sono esistiti proprio perché abbiamo trovato i loro fossili.

giovedì 31 marzo 2016

Put on your shoes song

La primavera

Le immagini colorano la splendida musica di Antonio Vivaldi: La Primavera.



"La Primavera" si apre in modo gioioso il canto degli uccelli e lo scorrere del torrente è interrotto dal rombo di un tuono, ma l'atmosfera di festa riprende ben presto.

Antonio Vivaldi fu tra i compositori più prolifici ed innovativi dell'età barocca. Condusse un'esistenza agiata ed intensa, che si concluse però in povertà e solitudine.
Nacque a Venezia nel 1678. La Venezia del fine '600 era un fiorente centro musicale. Il padre di Antonio era violinista nell'orchestra della basilica di San Marco e Vivaldi fu fin da subito immerso nel mondo della musica. Non appena dimostrò interesse per questa arte, il padre si dedicò alla sua educazione insegnandogli il violino e il clavicembolo. Da ragazzo Vivaldi continuò i suoi studi musicali, ma le modeste condizioni economiche della famiglia lo indussero a entrare in Seminario.
L'anno della sua ordinazione sacerdotale coincise con l'affermazione di Vivaldi come musicista. Capitava talvolta che all'improvviso smettesse di celebrare la Messa, perché raggiunto da ispirazione creativa. Si recava in Sacrestia, scriveva la sua musica e poi ritornava all'altare. Fu redarguito per questo e per punizione gli fu proibito di celebrare messa in futuro. Detta punizione fu per Vivaldi estremamente utile, essendo il sacerdozio per lui un vero ingombro. Divenne infatti insegnante di violino al Conservatorio della Pietà. Nonostante fosse sacerdote, Vivaldi consacrò la propria esistenza alla musica. Ha lasciato in eredità una vasta opera compositiva, tra cui oltre 550 concerti.




E' arrivata!

Sorge il sole sul monte, è primavera.
Apri gli occhi e ammira la natura.

In un istante la terra è fiorita, 
nel cielo il vento soffia e prende vita, 
la bella collina di bianco s'è vestita.

Apri gli occhi e ammira la natura.
Sorge il sole sul monte, è primavera. 


E’ primavera
Tutta la natura si risveglia e mentre il suolo si libera dal gelo invernale, le erbe si affrettano a fiorire prima che la cupola del verde degli alberi si chiuda sul bosco e le privi di luce.
Così dal suolo cosparso di foglie spuntano i primi colori dei mughetti, delle viole. Nell’interno degli alberi la linfa sale fino ai germogli che spingono le sottili squame chi li hanno finora protetti e sbocciano. Sembra che la fretta abbia invaso il bosco. 
Tutto si spinge verso la luce, quella luce che è vita: a metà aprile il ciliegio è ricoperto da grappoli di fiori bianchi, l’acero è pieno di boccioli vermigli. A maggio la febbre della primavera tocca il suo culmine. Il suolo è tappezzato da campanule gialle, gerani selvatici, da margherite. Gli alberi si ricoprono rapidamente di foglie. 
Anche gli animali iniziano una nuova vita. Chi durante l’inverno era rimasto in letargo come l’orso, si desta dalla tana: è magro, irritabile, sente prepotente il bisogno del cibo. A frotte ritornano gli uccelli migratori, i rettili riprendono a strisciare in cerca di preda, e gli insetti, nella maggioranza dei casi, completano la loro formazione.



LA PRIMAVERA NELL'ARTE

Il giardino, iris di Claude Monet


Primavera di Giuseppe Arcimboldo


Albicocchi in fiore di Vincent Van Gogh


lunedì 21 marzo 2016

Gli angoli


L'angolo è ciascuna delle due parti in cui un piano viene diviso da due semirette giacenti in esso e aventi la stessa origine. L'origine si chiama vertice e le due semirette si chiamano lati dell'angolo.

E ora mettiamoci alla prova con un esercizio interattivo. Clicca sulla scritta 


....e buon divertimento!

giovedì 17 marzo 2016

Il pollice opponibile



La struttura delle mani degli esseri umani, per quanto simile a quella delle scimmie antropomorfe, si distingue per la presenza del pollice opponibile che conferisce alla nostra specie la capacità chiamata “presa di precisione”. Questa consiste nell'afferrare qualcosa tra il pollice e le altre dita imprimendo forza alla presa: in pratica ci permette di impugnare una penna per scrivere oppure di inserire un filo nella cruna di un ago. La struttura delle nostre mani è il risultato di milioni di anni di cambiamenti nello stile di vita dei nostri antenati, ma due, in particolare, sono gli eventi chiave che hanno portato a questa modifica strutturale: essere scesi dagli alberi e aver iniziato a utilizzare (e in seguito a creare) utensili.

lunedì 7 marzo 2016

Clothes



Approfondiamo il lessico relativo ai vestiti e memorizziamo alcune strutture linguistiche attraverso la visione di questi due bellissimi video-didattici.

giovedì 3 marzo 2016

I gradi dell'aggettivo qualificativo



I GRADI DELL’AGGETTIVO QUALIFICATIVO 

La qualità espressa da un aggettivo qualificativo può avere diverse “gradazioni”, cioè essere più o meno intensa. Per ottenere queste gradazioni si usano degli avverbi (più, meno, come), dei suffissi (-issimo), dei prefissi (ultra, arci, ecc.) o altri tipi di aggettivi (tanto, quanto, ecc.). 

I gradi dell’aggettivo qualificativo sono 3. 
1.GRADO POSITIVO Il grado positivo indica la qualità senza alcun confronto. Lucia è alta. 
2.GRADO COMPARATIVO Il grado comparativo esprime una qualità di un nome confrontando la stessa qualità posseduta da un altro nome. 
Esso può essere di tre tipi: 
a) Comparativo di maggioranza = Lucia è più alta di Antonio.
b) Comparativo di minoranza = Antonio è meno alto di Lucia. 
c) Comparativo di uguaglianza = Antonio è alto come Fabio. 
3. GRADO SUPERLATIVO Il grado superlativo esprime la qualità al massimo grado. Esso può essere di due tipi: 
a) Superlativo relativo = Lucia è la più alta della classe. Esprimo la massima qualità facendo un confronto con il gruppo di riferimento. 
Attenzione: non confondere il superlativo relativo con il comparativo di maggioranza. Il superlativo relativo è accompagnato dall'articolo determinativo.
b) Superlativo assoluto = Lucia è altissima. Esprimo la massima qualità senza fare confronti. 
Esistono 4 modi per fare il superlativo assoluto.
1. Metto all’aggettivo qualificativo il suffisso –issimo, -issima ecc. (altissimo, bellissimo, gentilissimo...).
2. Metto davanti all’aggettivo qualificativo gli aggettivi molto, tanto, assai, parecchio (assai alto, molto gentile...).
3. Unisco l’aggettivo qualificativo ai prefissi arci, iper, ultra, maxi, stra, super.(ipercalorico, arcicontento, stracotto).
4. Ripeto due volte di seguito l’aggettivo al grado positivo (bello bello, alto alto, simpatico simpatico).

lunedì 22 febbraio 2016

Gli aggettivi qualificativi



L'aggettivo qualificativo si definisce così perché "qualifica" cioè esprime, mette in risalto una qualità negativa o positiva del nome a cui si accompagna.
Gli aggettivi qualificativi sono una parte variabile del discorso. 
Concordano con il nome per genere e numero.

Gli aggettivi qualificativi esprimono qualità relative: alla forma, alle posizioni, alle sensazioni fisiche ed agli stati d'animo, colori, aspetto, dimensione, giudizi di valore, modi di essere.

Esistono anche aggettivi invariabili che cioè non variano per genere e numero, come ad esempio alcuni aggettivi di colore. 



Ora esercitiamoci con questi simpatici e divertenti esercizi interattivi. Clicca sulle seguenti scritte!

Aggettivi qualificativi primo livello 

Aggettivi qualificativi secondo livello 1 esercizio

Aggettivi qualificativi secondo livello 2 esercizio

Aggettivi qualificativi secondo livello 3 esercizio

mercoledì 17 febbraio 2016

lunedì 15 febbraio 2016

I nomi alterati



Ecco per voi un simpatico video didattico sull'alterazione dei nomi e...occhio alla traduzione in inglese!


venerdì 12 febbraio 2016

I dinosauri



Conosciamo i dinosauri attraverso questo cartone animato altamente didattico. 
Buona visione!

lunedì 8 febbraio 2016

La cartina muta, fisica e politica d'Italia

LA CARTINA MUTA D'ITALIA

La cartina muta d'Italia è quella formata soltanto dalle linee che tracciano i confini tra le regioni. La cartina muta può essere utilissima per un primo approccio alla geografia del nostro territorio ed i bambini potranno infatti divertirsi a colorare le varie regioni, utilizzando sfumature differenti per ognuna di esse, o a tracciare ed individuare capoluoghi, città principali, fiumi o laghi.



LA CARTINA FISICA D'ITALIA


Nella cartina fisica d’Italia i bambini possono scoprire ed evidenziare la conformazione naturale del territorio: pianure, montagne, laghi, fiumi e mari vengono infatti qui evidenziati.



LA CARTINA POLITICA D'ITALIA


L’ultima ed immancabile cartina d’Italia è la cartina politica dove vengono indicati nello specifico i confini tra regioni, la suddivisione tra province, i capoluoghi e le più importanti città italiane.

domenica 7 febbraio 2016

Carnevale



Ecco il nostro Carnevale!!!
Una simpatica canzone, una recita divertente e le maschere più famose della nostra tradizione italiana!





 
Gli esami di Arlecchino
 
di Gianni Rodari
Personaggi - Il dottor Balanzone, Colombina, Pulcinella, Arlecchino 
Balanzone - Dunque, signori illustrissimi, eccoci finalmente al gran giorno degli esami.
Ora si vedrà se le signorie loro hanno studiato o se hanno scaldato i banchi.
Io setaccerò le loro intelligenze con il setaccio finissimo della mia scienza.

Arlecchino - Speriamo che ci siano dei buchi nel setaccio.
Balanzone - Come dice, signor Arlecchino?
Arlecchino - Nulla, professor Balanzone, dicevo che ho studiato.
Pulcinella - Anch’io, professore, ho studiato tanto che mi viene fuori la storia, la geografia dalle orecchie.
Colombina - Io ho gli occhi pieni di numeri, signor professore. Guardi l’occhio destro... vede quel 17 che é rimasto lì, proprio sotto la palpebra? Mi dà un fastidio...
Balanzone - Male, male. signorina Colombina. Un numero nell'occhio non dovrebbe mai dare fastidio. Dunque, cominciamo. Sentiamo innanzitutto il signor... singnor Pulcinella.
Pulcinella - Professore, non sarà mai... prima le donne!
Balanzone - Non sia eccessivamente cavaliere. signor Pulcinella, e mi dica piuttosto: quanto fa uno più uno?
Pulcinella - Com’è facile! Che domanda facile! Grazie, grazie, signor professore. Permetta che le baci la mano. Le serberò una riconoscenza eterna! Porterò con me nella tomba il suo ricordo!
Di nuovo, professore (melodramrnatico) grazie!
Balanzone - Non c’è di che. Dica, quanto fa uno più uno?
Pulcinella - Fa meno, signor professore!
Balanzone - Come dice? Meno?
Pulcinella - Eh, sì... uno più... uno meno... sa, uno più uno... meno... uno più uno... eh, sì... uno più uno... meno.
Balanzone - Basta così. Lei sarà bocciato e ripeterà l’anno. Tanto... come dice lei: uno più uno... meno.
Pulcinella - Ma professore, professore... senta!
Balanzone - Basta. Sentiamo il signor Arlecchino. Mi dica lei quanto fa uno più uno.
Arlecchino - Undici, signor professore.
Balanzone - Undici? Ma che cosa diavolo dice?
Arlecchino - Ma sì, provi a scrivere uno vicino ad un altro uno...
Balanzone - Io scriverò uno, ma lo scriverò sul registro. vicino al suo nome.
Basta, è bocciato anche lei...

Colombina - O cielo, tocca a me!
Balanzone - Signorina Colombina, lei che ha i numeri negli occhi, uno più uno, quanto fa?
Colombina - Signor professore, la prego, mi faccia una domanda più difficile: io quelle facili non le ho studiate.
Balanzone - Va bene, le faremo una domanda più difficile. Chi ha scoperto l’America?
Colombina si confonde - Balanzone è irritatissimo
Chi ha scoperto l'America?
Colombina - (scoppiando a piangere)
Sono stata io, signor professore, ma non lo farò più, glielo giuro. non lo farò mai più!
Mi perdoni per questa volta.
Balanzone - Basta, basta, per l’amor di Dio! Tutti bocciati! Via, via, via.
Ci rivedremo l’anno venturo.

Cala la tela.
Arlecchino e Pulcinella
Balanzone
Colombina

mercoledì 27 gennaio 2016

L'inverno



"L'Inverno" di Antonio Vivaldi
L'Inverno, in Fa minore, viene descritto in tre momenti: l'azione spietata del vento gelido (allegro), il secondo movimento, tra i più celebri delle quattro stagioni, della pioggia che cade lenta sul terreno ghiacciato (adagio) e la serena accettazione del rigido clima invernale (allegro).

Accompagniamo l'ascolto di questa splendida musica, con la visione di bellissime immagini sull'inverno. 


E ora esaminiamo alcuni dipinti famosi sull'inverno!

Ritorno dal bosco - Segantini




L'inverno - Giuseppe Arcimboldo




Villaggio di Sandviken - Claude Monet




giovedì 21 gennaio 2016

sabato 16 gennaio 2016

La proprietà commutativa e associativa della moltiplicazione



E ora allenati un po', cliccando sulla scritta "moltiplicazioni" qui in basso!

I nomi concreti e i nomi astratti



I nomi concreti indicano persone, animali e cose che possiamo percepire con i cinque sensi. 
I nomi astratti, invece, indicano idee, emozioni, sentimenti che esistono nel nostro pensiero e che non possiamo percepire con i cinque sensi.
Ora clicca sulla scritta qui sotto, ed esercitati!

mercoledì 13 gennaio 2016

I sinonimi e i contrari



Arricchiamo il nostro lessico con l'uso dei sinonimi e dei contrari.
Cliccando sulle seguenti parole, vi metterete alla prova con divertenti esercizi interattivi.