giovedì 31 marzo 2016
La primavera
Le immagini colorano la splendida musica di Antonio Vivaldi: La Primavera.
"La Primavera" si apre in modo gioioso il canto degli uccelli e lo scorrere del torrente è interrotto dal rombo di un tuono, ma l'atmosfera di festa riprende ben presto.
Antonio Vivaldi fu tra i compositori più prolifici ed innovativi dell'età barocca. Condusse un'esistenza agiata ed intensa, che si concluse però in povertà e solitudine.
Nacque a Venezia nel 1678. La Venezia del fine '600 era un fiorente centro musicale. Il padre di Antonio era violinista nell'orchestra della basilica di San Marco e Vivaldi fu fin da subito immerso nel mondo della musica. Non appena dimostrò interesse per questa arte, il padre si dedicò alla sua educazione insegnandogli il violino e il clavicembolo. Da ragazzo Vivaldi continuò i suoi studi musicali, ma le modeste condizioni economiche della famiglia lo indussero a entrare in Seminario.
L'anno della sua ordinazione sacerdotale coincise con l'affermazione di Vivaldi come musicista. Capitava talvolta che all'improvviso smettesse di celebrare la Messa, perché raggiunto da ispirazione creativa. Si recava in Sacrestia, scriveva la sua musica e poi ritornava all'altare. Fu redarguito per questo e per punizione gli fu proibito di celebrare messa in futuro. Detta punizione fu per Vivaldi estremamente utile, essendo il sacerdozio per lui un vero ingombro. Divenne infatti insegnante di violino al Conservatorio della Pietà. Nonostante fosse sacerdote, Vivaldi consacrò la propria esistenza alla musica. Ha lasciato in eredità una vasta opera compositiva, tra cui oltre 550 concerti.
E’ primavera
"La Primavera" si apre in modo gioioso il canto degli uccelli e lo scorrere del torrente è interrotto dal rombo di un tuono, ma l'atmosfera di festa riprende ben presto.
Antonio Vivaldi fu tra i compositori più prolifici ed innovativi dell'età barocca. Condusse un'esistenza agiata ed intensa, che si concluse però in povertà e solitudine.
Nacque a Venezia nel 1678. La Venezia del fine '600 era un fiorente centro musicale. Il padre di Antonio era violinista nell'orchestra della basilica di San Marco e Vivaldi fu fin da subito immerso nel mondo della musica. Non appena dimostrò interesse per questa arte, il padre si dedicò alla sua educazione insegnandogli il violino e il clavicembolo. Da ragazzo Vivaldi continuò i suoi studi musicali, ma le modeste condizioni economiche della famiglia lo indussero a entrare in Seminario.
L'anno della sua ordinazione sacerdotale coincise con l'affermazione di Vivaldi come musicista. Capitava talvolta che all'improvviso smettesse di celebrare la Messa, perché raggiunto da ispirazione creativa. Si recava in Sacrestia, scriveva la sua musica e poi ritornava all'altare. Fu redarguito per questo e per punizione gli fu proibito di celebrare messa in futuro. Detta punizione fu per Vivaldi estremamente utile, essendo il sacerdozio per lui un vero ingombro. Divenne infatti insegnante di violino al Conservatorio della Pietà. Nonostante fosse sacerdote, Vivaldi consacrò la propria esistenza alla musica. Ha lasciato in eredità una vasta opera compositiva, tra cui oltre 550 concerti.
E' arrivata!
Sorge il sole sul monte, è primavera.
Apri gli occhi e ammira la natura.
In un istante la terra è fiorita,
nel cielo il vento soffia e prende vita,
la bella collina di bianco s'è vestita.
Apri gli occhi e ammira la natura.
Sorge il sole sul monte, è primavera.
E’ primavera
Tutta la natura si risveglia e mentre il suolo si libera dal gelo invernale, le erbe si affrettano a fiorire prima che la cupola del verde degli alberi si chiuda sul bosco e le privi di luce.
Così dal suolo cosparso di foglie spuntano i primi colori dei mughetti, delle viole. Nell’interno degli alberi la linfa sale fino ai germogli che spingono le sottili squame chi li hanno finora protetti e sbocciano. Sembra che la fretta abbia invaso il bosco.
Tutto si spinge verso la luce, quella luce che è vita: a metà aprile il ciliegio è ricoperto da grappoli di fiori bianchi, l’acero è pieno di boccioli vermigli. A maggio la febbre della primavera tocca il suo culmine. Il suolo è tappezzato da campanule gialle, gerani selvatici, da margherite. Gli alberi si ricoprono rapidamente di foglie.
Anche gli animali iniziano una nuova vita. Chi durante l’inverno era rimasto in letargo come l’orso, si desta dalla tana: è magro, irritabile, sente prepotente il bisogno del cibo. A frotte ritornano gli uccelli migratori, i rettili riprendono a strisciare in cerca di preda, e gli insetti, nella maggioranza dei casi, completano la loro formazione.
LA PRIMAVERA NELL'ARTE
Il giardino, iris di Claude Monet
Primavera di Giuseppe Arcimboldo
Albicocchi in fiore di Vincent Van Gogh
lunedì 21 marzo 2016
Gli angoli
L'angolo è ciascuna delle due parti in cui un piano viene diviso da due semirette giacenti in esso e aventi la stessa origine. L'origine si chiama vertice e le due semirette si chiamano lati dell'angolo.
E ora mettiamoci alla prova con un esercizio interattivo. Clicca sulla scritta
L'angolo è ciascuna delle due parti in cui un piano viene diviso da due semirette giacenti in esso e aventi la stessa origine. L'origine si chiama vertice e le due semirette si chiamano lati dell'angolo.
....e buon divertimento!
giovedì 17 marzo 2016
Il pollice opponibile
La struttura delle mani degli esseri umani, per quanto simile a quella delle scimmie antropomorfe, si distingue per la presenza del pollice opponibile che conferisce alla nostra specie la capacità chiamata “presa di precisione”. Questa consiste nell'afferrare qualcosa tra il pollice e le altre dita imprimendo forza alla presa: in pratica ci permette di impugnare una penna per scrivere oppure di inserire un filo nella cruna di un ago. La struttura delle nostre mani è il risultato di milioni di anni di cambiamenti nello stile di vita dei nostri antenati, ma due, in particolare, sono gli eventi chiave che hanno portato a questa modifica strutturale: essere scesi dagli alberi e aver iniziato a utilizzare (e in seguito a creare) utensili.
mercoledì 16 marzo 2016
lunedì 14 marzo 2016
lunedì 7 marzo 2016
Clothes
Approfondiamo il lessico relativo ai vestiti e memorizziamo alcune strutture linguistiche attraverso la visione di questi due bellissimi video-didattici.
giovedì 3 marzo 2016
I gradi dell'aggettivo qualificativo
I GRADI DELL’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
La qualità espressa da un aggettivo qualificativo può avere diverse
“gradazioni”, cioè essere più o meno intensa.
Per ottenere queste gradazioni si usano degli avverbi (più, meno,
come), dei suffissi (-issimo), dei prefissi (ultra, arci, ecc.) o
altri tipi di aggettivi (tanto, quanto, ecc.).
I gradi dell’aggettivo qualificativo sono 3.
1.GRADO POSITIVO
Il grado positivo indica la qualità senza alcun confronto.
Lucia è alta.
2.GRADO COMPARATIVO
Il grado comparativo esprime
una qualità di un nome
confrontando la stessa qualità
posseduta da un altro nome.
Esso può essere di tre tipi:
a) Comparativo di maggioranza = Lucia è più alta di Antonio.
b) Comparativo di minoranza = Antonio è meno alto di Lucia.
c) Comparativo di uguaglianza = Antonio è alto come Fabio.
3. GRADO SUPERLATIVO
Il grado superlativo esprime la qualità al massimo grado.
Esso può essere di due tipi:
a) Superlativo relativo = Lucia è la più alta della classe. Esprimo la massima qualità facendo un confronto con il gruppo di riferimento.
Attenzione: non confondere il superlativo relativo con il comparativo di maggioranza. Il superlativo relativo è accompagnato dall'articolo determinativo.
b) Superlativo assoluto = Lucia è altissima.
Esprimo la massima qualità senza fare confronti.
Esistono 4 modi per fare il superlativo assoluto.
1. Metto all’aggettivo qualificativo il suffisso –issimo, -issima ecc.
(altissimo, bellissimo, gentilissimo...).
2. Metto davanti all’aggettivo qualificativo gli aggettivi molto,
tanto, assai, parecchio (assai alto, molto gentile...).
3. Unisco l’aggettivo qualificativo ai prefissi arci, iper, ultra,
maxi, stra, super.(ipercalorico, arcicontento, stracotto).
4. Ripeto due volte di seguito l’aggettivo al grado positivo (bello
bello, alto alto, simpatico simpatico).
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