lunedì 4 dicembre 2017
mercoledì 29 novembre 2017
lunedì 23 ottobre 2017
I Cretesi
I Cretesi tra storia e leggenda:
Teseo e il Minotauro
venerdì 20 ottobre 2017
Il piano cartesiano
Il piano cartesiano è formato da due rette orientate che sono perpendicolari tra loro.
La retta "orizzontale" è chiamata asse x o anche asse delle ascisse, la retta verticale è chiamata asse y o anche asse delle ordinate.
Tali rette si incontrano in un punto chiamato origine degli assi e si indica con la lettera O.
Qualsiasi punto del piano può essere individuato da una coppia di numeri dette coordinate cartesiane, il primo numero si chiama ascissa, il secondo ordinata.
Ogni punto A (ricordati di indicarlo con la lettera maiuscola) viene identificato nel piano attraverso una coppia di coordinate (x; y): la coordinata x è l’ascissa del punto e mostra quanto ci dobbiamo spostare dall’origine sull’asse delle ascisse;
Notiamo inoltre che il piano è diviso in quattro parti uguali che chiameremo quadranti. I quadranti sono numerati in senso antiorario.
Non so se hai mai giocato a battaglia navale, il principio per individuare un punto del piano è praticamente lo stesso.
Ora esercitati cliccando sulla seguente scritta: "piano cartesiano"
sabato 13 maggio 2017
Festa della mamma
La poesia scritta dagli alunni della classe 4M
Il biglietto d'auguri
E il lavoretto
LAVAGNETTA
Occorrente:
- 9 abbassalingua
- colla vinavil
- tempera acrilica nera
- borotalco
- cartoncino rosso
- cordoncino color corda
- colla a caldo
- gessetti bianchi
- forbici
Preparazione:
- Abbiamo formato la lavagnetta allineando 7 abbassalingua, unendoli con due traverse ben incollate.
- Abbiamo pitturato con la vernice lavagna, realizzata mischiando la tempera acrilica nera e il borotalco.
- Come decorazione, abbiamo incollato due cuori di cartoncino.
- Con la colla a caldo, abbiamo fissato il cordoncino.
Auguri Mamma!
sabato 29 aprile 2017
Il fiore e le sue parti
Il fiore è l'organo riproduttivo della pianta e quindi il suo compito è quello di produrre i semi che daranno vita a nuove piante.
Ogni fiore è costituito da diverse parti.
Partendo dalla parte più bassa notiamo che il fiore è sostenuto dal peduncolo che termina con una sezione di foglioline chiamate sepali che insieme formano il calice del fiore.
I sepali hanno la funzione di avvolgere il fiore quando non è ancora sbocciato. Le foglie colorate più interne sono i petali e l'insieme dei petali forma la del fiore.
All'interno della corolla troviamo gli stami cioè gli organi maschili del fiore. Essi sono composti da filamenti che terminano con una cima gialla e rigonfia detta antera che è ricoperta da una polverina gialla: il polline.
Al centro del fiore troviamo il pistillo che è l'organo femminile del fiore composto alla base da una parte ingrossata detta ovario che contiene gli ovuli, mentre nella parte superiore troviamo lo stimma che è ricoperto da una sostanza vischiosa.
Il trasporto del polline dagli stami di un fiore allo stimma di un altro fiore della stessa specie si chiama impollinazione.
venerdì 28 aprile 2017
giovedì 27 aprile 2017
giovedì 30 marzo 2017
I protisti: il paramecio e l'ameba
I protisti sono organismi unicellulari: comprendono specie che possono essere considerate ai confini tra i regni delle piante, degli animali e dei funghi. Si riproducono per lo più asessualmente, per divisione cellulare, e talvolta sessualmente, per coniugazione. Due tipi di protisti sono il paramecio e l'ameba
I parameci vivono in acqua dolce, stagnante. Quando si muove nell'acqua, il paramecio segue una traiettoria dall'andamento a spirale, ruotando rispetto all'asse maggiore. Se incontra un ostacolo, mostra la cosiddetta "reazione di esitamento", indietreggiando in diagonale e ripartendo in una nuova direzione.
Le amebe sono organismi unicellulari caratterizzati dalla variabilità della forma. Si muovono emettendo dal corpo dei prolungamenti chiamati pseudopodi: questo tipo di movimento, con continuo cambiamento della forma del corpo, viene detto movimento ameboide. Si nutrono assorbendo sostanze nutritive disciolte nel liquido in cui vivono o inglobando organismi più piccoli, ad esempio alghe, che vengono circondati dagli pseudopodi e rinchiusi in uno spazio detto vacuolo digestivo all'interno del quale avviene la digestione. Conclusa l'assimilazione delle sostanze nutritive il vacuolo si apre all'esterno per eliminare i residui solidi.
giovedì 2 marzo 2017
venerdì 24 febbraio 2017
Costume di Carnevale da clown
Il nostro Carnevale? Una grande "PAGLIACCIATA"!
Realizzazione di un costume di Carnevale da clown.
Materiale occorrente:
- disegnare un grande cerchio su un cartoncino, ritagliarlo, tagliarlo al centro fino a metà diametro, unirlo formando un cono e spillarlo;
- incollare sul cono pallini e triangolini di cartoncino di colori contrastanti;
- in cima al cono incollare un pon pon precedentemente realizzato con la lana;
- spillare sul bordo del cono i nastri arricciati;
- mettere un elastico per tener fermo il cappellino;
- realizzare un grande fiocco con la carta crespa;
- attaccare tre grandi pon pon di lana sulla giacca;
- realizzare dei pon pon con i tovaglioli di carta colorata da mettere ai polsi e alle caviglie.
Ed ecco il nostro simpaticissimo clown!
Realizzazione di un costume di Carnevale da clown.
Materiale occorrente:
- cartoncino
- nastro da regalo
- carta crespa
- gomitoli di lana
- tovaglioli di carta
- colla
- spillatrice
- elastico sottile
- forbici
- disegnare un grande cerchio su un cartoncino, ritagliarlo, tagliarlo al centro fino a metà diametro, unirlo formando un cono e spillarlo;
- incollare sul cono pallini e triangolini di cartoncino di colori contrastanti;
- in cima al cono incollare un pon pon precedentemente realizzato con la lana;
- spillare sul bordo del cono i nastri arricciati;
- mettere un elastico per tener fermo il cappellino;
- realizzare un grande fiocco con la carta crespa;
- attaccare tre grandi pon pon di lana sulla giacca;
- realizzare dei pon pon con i tovaglioli di carta colorata da mettere ai polsi e alle caviglie.
Ed ecco il nostro simpaticissimo clown!
giovedì 23 febbraio 2017
venerdì 17 febbraio 2017
Il verbo to be
Il verbo ''to be'' corrisponde in italiano al verbo ''essere'' ed è un verbo irregolare. Inoltre nella grammatica inglese esso svolge anche la funzione di ausiliare nella coniugazione dei tempi verbali composti. Il Presente Indicativo, che viene chiamato Simple Present, rappresenta la forma basilare del verbo e nella forma affermativa sta ad indicare delle azioni che si svolgono nel presente. Per fare il Presente Indicativo del verbo ''to be'' bisogna dunque seguire lo schema secondo il quale va messo prima il soggetto, poi il verbo ed infine il complemento. La coniugazione del verbo è la seguente :
I am - Io sono
You are - Tu sei
He/She/It is - Egli/Ella/Esso è
We are - Noi siamo
You are - Voi siete
They are - Essi sono.
Clicca sulla scritta che segue e mettiti alla prova!
I pronomi personali soggetto e complemento
I PRONOMI PERSONALI
I pronomi personali si dividono in due grandi gruppi:
1) pronomi personali che svolgono la funzione di soggetto all’interno della frase;
I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO
Il pronome personale soggetto è quello che usiamo per indicare chi parla (pronome di prima persona singolare o plurale: io/noi), chi ascolta (pronome di seconda persona singolare o plurale: tu/voi) o ciò di cui si parla (pronomi di terza persona singolare o plurale: egli/lui/esso, ella/lei/essa, noi, voi, essi/loro, esse/loro). Notiamo che i pronomi della prima e della seconda persona, sia singolare che plurale, sono invariabili, mentre la terza persona singolare e plurale ha forme diverse al maschile e al femminile. Egli ed ella sono utilizzati in riferimento a persona, esso ed essa in riferimento a cose, animali ed entità astratte.
Clicca sulla scritta che segue per esercitarti un po'
pronomi personali soggettoI PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO
I pronomi personali complemento possono invece assolvere a più funzioni logiche:
- Quella di complemento oggetto (“Ti ascolto”, “Lo chiamo immediatamente”);
- Quella di complemento di termine (“Vi manderò un pacco”, “Gli ho chiesto cosa avesse fatto ieri”);
- Quella di complemento indiretto, insieme con le relative preposizioni (“Sono andato al mare con lei”, “Ci siamo dimenticati di lui”, “Abbiamo cenato molto volentieri da loro”).
I pronomi personali complemento si distinguono poi in forme forti (ovvero su cui cade un accento tonico: me, te, lui/lei/sé/ciò, noi, voi, essi/esse/loro/sé) e forme deboli (ovvero sprovviste di accento tonico: mi, ti, lo/gli/ne/si, la/le/ne/si, ci, vi, li/ne/si, le/ne/si), che sono anche dette particelle pronominali.
Le forme forti o toniche si usano:- Per dare un particolare risalto al pronome, quando esso svolge la funzione di complemento oggetto (“La giuria ha scelto me tra tutti i candidati”);
- In combinazione con le preposizioni per dare luogo ai complementi indiretti (“Ci siamo recati da lui per parlare con loro”, “Hanno spedito questa lettera a me”, “Sono qui per noi”).
Si ricorre invece alle forme atone o deboli:
- Quando il pronome non è preceduto da preposizione;
- Quando non c’è necessità di sottolineare o enfatizzare il ruolo del pronome come complemento oggetto o complemento di termine.
- Quando non c’è necessità di sottolineare o enfatizzare il ruolo del pronome come complemento oggetto o complemento di termine.
E ora clicca sulla scritta che segue ed allenati!
domenica 22 gennaio 2017
Divisioni con divisore a due cifre
Ecco una ulteriore semplice e utile spiegazione su come svolgere le divisioni con due cifre al divisore.
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